Everest
Di Miryam (del 08/07/2016 @ 05:00:00, in cinema, linkato 428 volte)
Titolo originale
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Everest
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Produzione
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USA 2016
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Regia
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Baltasar Kormákur
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Interpreti
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Josh Brolin, Jason Clarke, John Hawkes, Robin Wright, Emily Watson
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Durata
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121 Minuti
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L’11 maggio del 1996, otto persone morirono dopo essere riusciti a mettere la fatidica bandierina sulla vetta dell’Everest. Il film racconta la vera storia di questa tragedia avvenuta soprattutto per la scarsa professionalità del gruppo. Nepal, Rob Hall ( Jason Clarke ), esperto alpinista neozelandese decide per la quinta volta a scalare l’Everest con la sua compagnia la Adventure Consultants. Tra i suoi clienti questa volta spiccano il suo amico postino Doug Hansen ( John Hawkes ), il ricco texano Beck Weathers ( Josh Brolin ) e l’alpinista Jon Krakauer ( Michael Kelly ). Durante il solito addestramento obbligatorio per compiere certe imponenti scalate, Rob viene a conoscenza che altre compagnie sono intenzionate a salire sulla vetta lo stesso giorno, in mezzo a queste spicca proprio quella del suo rivale e amico Scott Fischer ( Jake Gyllenhaal ). Nonostante i vari avvertimenti di Hall che salire così in tanti avrebbe comportato più rischi sulla scalata, tutti i gruppi partirono per la cima perché nessuno voleva posticipare l’evento, ignari della tragedia che si stava per abbattere su di loro. Partirono così tutti dal campo base, durante la salita non ci furono molti problemi, alcuni tornarono indietro per il troppo freddo, altri per la mancanza del respiro, del resto l’Everest è alto quasi novemila metri, a quell’altezza viene a mancare l’ossigeno e l’aria diventa sempre più rarefatta. Il problema più grave si presentò durante il ritorno. Una violenta tempesta di neve si abbattè sul numeroso gruppo di persone e purtroppo i gravi ritardi sulla tabella di marcia non hanno certo aiutato i nostri scalatori. Alcuni di loro non ce la fanno, nemmeno lo stesso Hall che è tornato indietro per aiutare il suo amico, strazianti sono le sue ultime parole dette via satellitare alla moglie che è a casa in attesa della sua prima figlia. L’alpinista Beck invece che si era fermato a metà percorso, dopo una notte passata all’addiaccio, riesce a tornare al campo dove viene recuperato dall’elicottero ma questa triste avventura le fece perdere l’uso delle mani e del naso, però riuscì almeno a riabbracciare la moglie e i suoi figli. Regista della pellicola è l’islandese Baltasar Kormàkur già conosciuto per aver diretto “Cani sciolti”. Qui esprime attraverso una fantastica scenografia che la natura ha sempre l’ultima parola, che la montagna non perdona e purtroppo ha sempre la meglio su tutto e su tutti. Attraverso delle riprese verticali, scene di repertorio, aiutato anche dalla tecnica del 3D, riesce a dare allo spettatore l’impressione di essere in quel luogo ovattato e freddo. È un film che fa emozionare e come sempre mette in risalto i limiti che il genere umano vuole valicare. Purtroppo sulle pareti ghiacciate dell’ Everest hanno perso la vita numerose persone e questa storia, forse la più sanguinosa, è stata narrata nei minimi dettagli dal giornalista Jon Krakauer che ha raccontato tutto nel libro “L’Aria Sottile”. È una pellicola da vedere, soprattutto per chi come me ama le storie vere e purtroppo con risvolti catastrofici!
Miryam
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23/02/2019 @ 10:05:06
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